Bimba di Montorio morta di leucemia: affidata la perizia ma il reato è prescritto

TERAMO – A sette anni dalla morte di Maria Teresa Nallira, la bimba di sei anni di Montorio deceduta nel 2008 per una leucemia linfoblastica acuta diagnosticata in ritardo, il processo di appello a carico della pediatra Mariangela Ferrari, condannata in primo grado a due anni e 4 mesi per omicidio colposo e falso materiale, ha visto ieri il conferimento dell’incarico per una nuova perizia ai consulenti nominati dai giudici della Corte d’appello dell’Aquila. "Ma nel frattempo il reato – come dice il legale della famiglia Nallira, Vincenzo Di Gialluca – è andato in prescrizione", con gli atti all’epoca inviati anche alla Procura di Pescara per eventuali responsabilità dei medici locali (la bimba era infatti morta all’ospedale di Pescara). «Non possiamo che prendere atto che siamo di fronte ad un caso di giustizia negata – commenta il legale Di Gialluca -. Dopo sette anni dalla morte di Maria Teresa e a quasi cinque anni dal processo di primo grado, non sappiamo chi siano i responsabili di quella morte. Per la pediatra, condannata a Teramo in primo grado, il reato è prescritto mentre il fascicolo aperto a Pescara è stato archiviato. Prendiamo atto dei tempi della giustizia». Maria Teresa Nallira il 28 febbraio del 2008, visitata nell’ospedale di Teramo, dove fu accompagnata dai genitori perchè lamentava dolori addominali e sonnolenza, fu rimandata a casa con la diagnosi di virus intestinale. Visitata nuovamente dopo due giorni fu di nuovo dimessa per poi essere ricoverata il giorno successivo. Soltanto allora, dopo il primo prelievo di sangue fatto nel tardo pomeriggio, fu trasferita d’urgenza nell’ospedale di Pescara dove morì pochi giorni dopo.